martedì 8 marzo 2011

The King's Speech

Che non si dica che non mi piacciono le multisala, che per carità fanno il loro dovere, ma essendo cresciuta in un paesino non posso che sentirmi a casa quando entro in un "piccolo" cinema con le sue poltrone gigantesche, massimo un centinaio di persone in sala, e il rumore alle spalle del proiettore che ti accompagna nella visione.


E' così che ho assistito alla visione di "The King's Speech" (Il Discorso del Re NdR) film capolavoro che ha incassato all'ultima 83esima notte degli Oscar, ben 4 statuette (Miglior Film, Miglior Regia per Tom Hooper, Miglior Attore Protagonista Colin Firth, Miglior sceneggiatura originale) riscuotendo un forte successo sia nel pubblico che nella Accademy visto che era stato nominato per ben 12 categorie.










Al cinema il tempo è passato come se volasse, il duo Colin Firth - Geoffrey Rush semplicemente splendido, l'ottima interpretazione di Helena Bonham Carter nei panni della moglie del futuro Re Giorgio VI, ottima fotografia e la sceneggiatura brillante e mai noiosa. Posso dire tranquillamente che quei 4 Oscar sono stati più che meritati.


Ma torniamo al film.


La storia tratta del Principe Alberto ( Firth ), Duca di York, e del suo problema di balbuzie. Nonostante il pensiero, per anni, che proprio a causa di questo suo "handicap" gli si sarebbe stata sempre preclusa la possibilità di salire al trono (nonostante la presenza del fratello maggiore) il Principe spronato dalla moglie Elizabeth ( Bonham Carter ) prova svariati metodi indotti da sedicenti dottori, per "curare" questo suo problema, in quanto come personaggio pubblico si ritrova spesso suo malgrado a dover affrontare discorsi di fronte a centinaia di persone.
La ricerca porterà il Principe a conoscere il Dott. Lionel Logue ( Rush ) con il quale avrà subito un rapporto burrascoso, ma che sembra in grado di poter risolvere il problema del principe, radicato ben oltre il mero problema fisico.
Tra i due nascerà un'amicizia particolare, fatta di litigate e prese in giro, risate e chiacchierate, mirate a far capire al Principe il problema più psicologico che altro del suo handicap. 
Alla morte di Re Giorgio V, il fratello del Principe alberto, succede al trono come Re Edoardo VIII, ma l'amore per una donna divorziata lo costringerà ad abdicare, lasciando il posto al fratello minore, che gli succederà come Re Giorgio VI, in un momento pesante come quello dell'inizio della seconda Guerra Mondiale.
Con la cerimonia di incoronazione, e il discorso trasmesso a tutta la nazione in diretta radio che preannuncia l'ingresso dell'Inghilterra nella Seconda Guerra Mondiale, vediamo il protagonista crescere, e assieme a lui la famiglia e l'amicizia con Logue, in un film che è morbido come una carezza, e commuove nel suo finale.


Insomma, chi non l'ha visto rimedi subito, con una bacinella di pop-corn e una persona fidata accanto.




Buona Visione.






Jules

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